Carta Primo piano 

“Summa de Arithmetica. Geometria, Proportioni et Proportionalità”. Il bestseller rinascimentale del matematico Luca Pacioli

La Summa, il rarissimo trattato enciclopedico messo a punto dal “padre” dell’odierna ragioneria, è visibile al pubblico per la prima volta presso il Museo Civico di Sansepolcro (AR)

Sorta di enciclopedia del sapere dell’epoca, il celebre testo del frate matematico Luca Pacioli, del quale ricorre quest’anno il 502° anniversario della scomparsa (Sansepolcro (Ar) 1445 – Roma 19 giugno 1517) fu stampato per la prima volta a Venezia nel 1494.
Del volume esistono al mondo pochissime copie; una di esse, recentemente presentata dalla Christie’s di New York, partiva da una base d’asta di un milione e mezzo di dollari.
Si può dire, quindi, che siamo davanti a un’opera a stampa di inestimabile valore, il cui allontanamento dall’Archivio di Sansepolcro, sua dimora abituale, ha richiesto particolare cura, tanto che l’amministrazione comunale ha provveduto a documentare sui propri canali web e social l’operazione coordinata dalla dottoressa Maria Cristina Giambagli, direttrice del locale Museo Civico.
Sistemato all’interno di una teca di vetro nella sala dedicata a Raffaellino del Colle, il trattato è accompagnato da una copia anastatica consultabile dai visitatori, e resterà visibile fino al 31 agosto 2019.

 

Il frate matematico

Fra Luca Bartolomeo de Pacioli o Paciolo, oltre che religioso appartenente all’Ordine dei Francescani fu matematico ed economista, autore molto noto in tutto il mondo non solo per l’importante “Summa de Arithmetica. Geometria, Proportioni e Proportionalità” ma anche per il testo scientifico “Divina Proportione” (1497) in cui tra l’altro sono contenute incisioni che riportano figure poliedriche create da Leonardo da Vinci.
Già insegnante di matematica in diverse città italiane, nel 1497 il frate si stabilì a Milano presso la corte di Ludovico il Moro dove rimase per due anni ed ebbe modo di collaborare proprio col grande genio del rinascimento.
Passato alla storia soprattutto come teorico dell’odierna ragioneria, Luca Pacioli fu in realtà moto di più: uomo del suo tempo, egli spaziò con curiosità e intelligenza tra le diverse discipline, affascinato dagli indiscutibili legami esistenti tra le tante branche del sapere, anche quelle che all’epoca sembravano apparentemente distanti tra loro come l’ingegneria e le arti decorative. Oltre a Leonardo, è nota la sua frequentazione con famosi artisti del tempo quali ad esempio Melozzo da Forlì e Bramante dai quali apprese l’utilizzo della geometria e della prospettiva in pittura e in architettura.

 

Ritratto di Luca Pacioli attribuito a Jacopo de’ Barbari, 1495, opera conservata presso il Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli (fonte Wikipedia)

 

La pubblicazione della Summa a Venezia

Alla fine del Quattrocento Venezia era una delle città europee dove si stampavano più libri – probabilmente per la facile reperibilità della carta – e rimase tale almeno fino agli anni 30 del Cinquecento. Si stima che prima del 1501 fossero già almeno 5000 le edizioni di libri diversi prodotte nella città lagunare. Più che nomale, dunque, che anche il trattato del Pacioli prendesse forma in una stamperia del luogo, e precisamente in quella di Paganino de’ Paganini (cui successe il figlio Alessandro nel 1510), editore che stampò tutte le opere del Pacioli pubblicate tra il 1494 e il 1523.
Paganino, che all’epoca della prima pubblicazione della Summa (1494) era ancora agli inizi della sua attività imprenditoriale, egualmente scelse di occuparsi di un lavoro tipografico impegnativo quale la Summa intuendo la grossa portata scientifico divulgativa del suo contenuto e il largo apprezzamento che avrebbe avuto in ragione della facile consultazione. E infatti, il trattato si rivelò un bestseller: alla sua prima uscita fu sicuramente il testo più letto tra quelli che si occupavano di matematica, e con la seconda edizione (1523) la Summa divenne il più popolare e utilizzato in diversi ambiti lavorativi.

 

Poste Italiane, francobollo commemorativo emesso nel 1994 in occasione del 500° anniversario della prima pubblicazione del trattato “Summa de Arithmetica. Geometria, Proportioni et Proportionalità”

 

Non si conosce con precisione il numero di copie pubblicate dalla stamperia de’ Paganini nelle due edizioni, ma in considerazione delle potenzialità dell’azienda si stimano tra le 1000 e le 2000 copie in totale.
All’epoca, i libri pubblicati nella Repubblica di Venezia avevano un copyright che proteggeva l’editore (per la Summa era di 10 anni), ma esso riguardava esclusivamente le aziende operanti nel territorio stesso. Pertanto in altri Stati italiani, altri stampatori avrebbero potuto editarla. In più, al tempo, qualsiasi volume poteva essere ricopiato a mano senza infrangere la legge, una consuetudine molto diffusa giacché le persone facoltose amavano far realizzare dai copisti un loro esemplare “personalizzato”. Della Summa, però, non si conoscono copie manoscritte, forse in ragione della difficoltà del dover ricreare a mano gli schemi in essa rappresentati, né sono stati rinvenuti esemplari stampati diversamente.

 

Illustrazione che ritrae il frate matematico Luca Pacioli (fonte Wikipedia)

 

Scopo della Summa

Manuale enciclopedico, la Summa aveva lo scopo di informare e rendere didascaliche alcune materie le cui teorie in parte erano già note, messe a punto nei secoli precedenti da diversi studiosi (ma le fonti non sono citate dall’autore).
Non si tratta dunque di un testo dal contenuto del tutto originale, frutto solo degli studi di Luca Pacioli – che pure diede il suo indiscutibile contributo – ma di un’opera ad uso pratico che raggruppa nozioni utili soprattutto a chi deve svolgere un mestiere avente a che fare con i calcoli matematici e ragionieristici: mercanti, artisti, ingegneri, architetti…
Scritta in toscano volgare, fatta eccezione per il Trattato della partita doppia che è in dialetto veneziano e delle poche parti in latino, la Summa presenta nelle sue 615 pagine: diagrammi, disegni esplicativi, calcoli in numeri arabi e molte annotazioni a margine. All’epoca, per chi volesse acquistarla, la spesa si presentava impegnativa, molto superiore a quella media dei libri in commercio: 119 soldi, come riporta anche un’annotazione di Leonardo.
Nella sua struttura il volume è complesso. Ci limitiamo a riportare che fondamentalmente è diviso in due parti che hanno numerazioni distinte: nella prima, 227 carte, si parla di aritmetica e algebra, nella seconda, 76 carte, di geometria.
Al tempo si dimostrò di grandissima utilità soprattutto la sezione nominata Tractatus de computis et scripturis, in cui viene spiegato in maniera semplice il metodo ragionieristico della partita doppia, peraltro già noto ai mercanti italiani dal secolo precedente.

 

Sansepolcro (AR), Palazzo delle Laudi, lapide commemorativa a Luca Pacioli, 1878 (fonte Wikipedia)

 


 

 

 

Immagine di copertina: Luca Pacioli, “Summa de Arithmetica. Geometria, Proportioni et Proportionalità”, 1494, pagine interne

(Le informazioni riportate nel servizio sono tratte da: Alan Sangster, “The printing of Pacioli’s Summa in 1494: how many copies were there?”, pubblicato in Accounting Historians Journal, 2007)


Museo Civico di Sansepolcro
Sansepolcro (AR) – Via Niccolò Aggiunti 65
Orario: 10-13.30 / 14.30-19
www.museocivicosansepolcro.it

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